Quando lo stile uccide

  • Apr 16, 2024
  • By La Redazione
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“Il dolore più grande del mondo è quello che, goccia a goccia, trafigge l’anima e la spezza.”  Francisco Villaespesa;


Quando si parla di moda, c'è un nome che risuona in tutto il mondo: Italia. Da Milano a Firenze, da Roma a Venezia, l'Italia è una culla di stile, eleganza e creatività nel mondo della moda oltreché un'industria capace di fatturare, nel 2023, oltre 102 miliardi di euro. "Cambiamento, giovinezza, aspirazione" come viene descritta da Ralph Lauren, innovazione ed estetica spesso vanno di pari passo, creando un'atmosfera di glamour e desiderio intorno a brand e prodotti.


Tuttavia, dietro a questa luccicante facciata, c'è spesso un oscuro segreto che molti preferiscono ignorare: la moda che uccide animali per creare capi di abbigliamento, accessori e articoli di lusso; ma cosa c'è dietro a questo lusso? Qual è il costo nascosto di una borsa di coccodrillo o di un cappotto di visone? Per capire appieno il lato oscuro della moda, è importante guardare oltre la superficie e considerare il processo di produzione, dove gli animali sono spesso sottoposti a condizioni di vita e di morte orribili.


Proprio ieri, mi è capitato sul monitor un articolo narrante come muoiono i coccodrilli le cui pelli sono destinate a diventare scarpe, borse, portafogli ed ogni altro genere di accessorio inutile.


Premetto che avrei potuto documentare ciò di cui scrivo con decine di video espliciti e scioccanti, ma, assieme al mio staff, abbiamo deciso che non volevamo andare oltre le parole: c'è troppa sofferenza in quelle immagini per poterle ritrasmettere.


I video di cui sopra mostrano le torture cui sono sottoposti i coccodrilli, peraltro cuccioli, prima di essere uccisi. Immagini strazianti, provenienti da un allevamento in Vietnam, dove gli animali vengono incisi quando sono ancora vivi e coscienti, poi gli viene inserire un’asta metallica nelle colonna vertebrale nel tentativo di strapparne il cervello, mentre si dibattono folli di dolore spesso per oltre un'ora dopo che il midollo spinale è stato reciso. “Non vi è alcuna possibilità che i coccodrilli muoiano sul colpo”, ha commentato un esperto di rettili a cui è stato mostrato il video.


Sia chiaro che non va certo meglio neppure agli animali da pelliccia che vengono allevati in condizioni spesso disumane, eccessivamente confinati e sottoposti a pratiche di macellazione che causano sofferenze estreme: conigli d'angora scuoiati vivi, serpenti depezzati ancora in vita e chi più ne ha più ne metta.


L’ennesimo colpo al cuore di un povero essere umano (si, proprio io) che non riesce a comprendere perché aziende come Gucci, Valentino, Louis Vuitton, Hermes ed altre grandi griffe possano essere complici di azioni di questo tipo e che mi portano a domandarmi quando l’uomo abbia smesso di provare pietà.


Lev Tolstoy scriveva: “La pietà è una delle più preziose facoltà dell’anima umana. L’uomo, impietosendosi delle sofferenze di un essere vivente, dimentica se stesso e si immedesima nella situazione degli sventurati. Con questo sentimento si sottrae al suo isolamento ed acquista la possibilità di congiungere la sua esistenza a quella degli altri esseri.”


Ma dove è finita la pietà !


Mai come ora le parole dell’agente Smith, dal film Matrix, assumono per me un valore così alto:


"Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d’istinto sviluppano un naturale equilibrio con l’ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l’unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un’altra zona ricca. C’è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un’infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura".


Penso che sia giunto il momento di fare qualcosa di altrettanto terribile e violento quali le torture inferte a questi animali. Vorrei avere la forza della divina Brigitte Bardot che fin da che me ne ricordo si è sempre scagliata contro le crudeltà verso gli animali: "Me ne fotto che il mondo si ricordi della divina B.B., che divina non è per niente stata. Ho sposato la causa degli animali: cerco di spiegare all’uomo che le crudeltà inferte agli animali sono disumane e vorrei essere ricordata per questo".
Ora, se volete, andate pure su youtube e guardate i video che io non ho avuto il coraggio di mostrarvi e poi correte fuori a vomitare il vostro odio verso questa gente, queste aziende e questi brand. E’ ora di dire basta ed è ora di agire contro queste aziende che comprano il dolore e lo trasformano in oggetti fashion per pochi figli di puttana come loro stessi.


Se esiste un dio, cosa a cui purtroppo non credo, prima o poi verremo ripagati per tutto il dolore che abbiamo provocato ed allora saremo noi, nudi e vivi, su un piano di acciaio con un ferro infilato nella spina dorsale e quindi scuoiati per la moda del momento.


Io allora, io, riderò.